Galimberti-Euronics: il triste epilogo

Fissata al 19 gennaio l'udienza dei creditori
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Siamo alla fine della lunga, lunghissima crisi di Galimberti-Euronics. Dipendenti ridotti all’osso rispetto alle centinaia del periodo d’oro, negozi chiusi o ceduti all’asta. Il 19 gennaio è stata fissata l’udienza dei creditori per l’esame dello stato passivo. Da parte del Tribunale di Milano, che ha dichiarato il fallimento della Spa. 

Non è servita la ricerca di nuovi investitori per salvare l’impero creato da Ilario Galimberti, portato avanti dai figli ma distrutto sotto il peso dei debiti. Il gruppo fu uno dei partner e fondatori di Euronics, ma nel 2000 il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza. Nel 2018 presentava un bilancio con un buco di 80.739.037 euro superiore sia ai due terzi dello stato patrimoniale che ai ricavi per vendite e prestazioni. 

Lo scorso dicembre 90 lavoratori sono rimasti senza ricollocazione e sono stati messi eccezionalmente in un altro anno di cassa integrazione straordinaria dopo la cessione dei rami di azienda, a cura del commissario giudiziale. L’asta fatta per tentare di arginare il buco enorme, ha assegnato solo 4 dei 7 negozi della catena Galimberti-Euronics. Per i lavoratori non riassorbiti, restano solo ancora gli ammortizzatori sociali. 

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