“Entro l’anno, stop alle aperture domenicali/festive”

«Entro l’anno approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi ai centri commerciali. L’orario liberalizzato dal governo Monti sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare aperture e chiusure». Lo ha annunciato ieri il vicepremier Luigi Di Maio, un concentto ‘ribadito’ anche in vista dell’appuntamento giovedì 13 settembre, in commissione Attività produttive alla Camera, in cui prenderà il via l’esame dei disegni di legge sulla chiusura domenicale.

Le proposte sono cinque: oltre a quelle di Lega (prima firmataria Barbara Saltamartini) e M5S (Davide Crippa), ce n’è una del Pd (Gianluca Benemati), una del Consiglio regionale delle Marche e una di iniziativa popolare. La proposta della Lega limita le aperture alle sole domeniche del mese di dicembre, più altre quattro nell’anno: decideranno le Regioni, d’intesa con gli enti locali. Quella del Movimento arriva fino a 12 aperture all’anno, fatti salvi i comuni turistici. Per Confcommercio «una regolamentazione minima e sobria è una via percorribile e imprescindibile». Plauso da parte di chi ha sempre osteggiato la liberalizzazione, come Filcams-Cgil e Confesercenti, perché «ha causato la chiusura di migliaia di negozi che non potevano sostenere aperture 24 ore su 24 e 7 giorni su 7». Preoccupata, invece, la grande distribuzione organizzata: a rischio ci sarebbero 40-50 mila lavoratori, avverte l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese. «Una grazia di Dio», al contrario, per monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso, per anni presidente della Commissione Cei per il Lavoro e da sempre contrario alle aperture domenicali.

Fonte: Corriere.it

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