“Diffidato” il Trony romano di Ponte Milvio

Si riaccendono i riflettori sul mega Trony romano di 5.000 mq di Ponte Milvio di proprietà del gruppo Edom. Le associazioni Assocommercio e Cna hanno, infatti, presentato nei giorni scorsi una diffida al sindaco di Roma Gianni Alemanno, e al direttore del dipartimento Urbanistica, perché “illegttimo” si traterebbe di “un abuso edilizio”. Secondo le due associazioni, sarebbe stata elusa una legge regionale che vieta le grandi strutture commerciali nel centro urbano della Capitale. Nella diffida si legge: ”È stata realizzata una “pesante” ristrutturazione, con l’esecuzione di opere che hanno inciso sulla struttura originaria, comportando l’abbattimento di mura e la modificazione degli accessi, dei servizi e delle scale. Si tratta di un megastore secondo la definizione contenuta nell’articolo 24 della legge regionale 33 in quanto la superficie di vendita è superiore a 2.500 metri quadrati. Sebbene la merce sia esposta in due piani del fabbricato, non c’è dubbio che si tratta di un’unica struttura: non vi è differenziazione del soggetto venditore e l’ingresso ai locali è unico. Dunque si tratta di un solo negozio che, avendo una superficie complessiva di quasi 5mila metri quadrati, deve essere considerato grande struttura di vendita”.Immediata la replica e la smentita della proprietà con una nota firmata dall’amministratore unico Alessandro Febbraretti: Il punto vendita Trony di via Tor di Quinto opera in piena regolarità, previo il rilascio di tutte le autorizzazioni previste dalla legge. La ristrutturazione dell’area commerciale è stata eseguita condividendo il progetto con il Comune di Roma, proprietario dello stabile. Nell’esecuzione dei lavori, è stata pienamente rispettata la precedente ripartizione delle superfici dell’edificio, in cui Trony è oggi presente con due punti vendita distinti: uno di 2.400 mq, al pian terreno, dedicato ai prodotti di elettronica di consumo; l’altro di 900 mq, al primo piano, per la vendita di grandi elettrodomestici”.“Il nulla osta della Regione, previsto per l’apertura di punti vendita sopra i 2.500 mq, non era in questo caso richiesto dalla legge” ha sottolineato ancora nella nota Febbraretti spiegando che “l’intervento di Trony in via Tor di Quinto, con grande impegno in termini di investimenti, ha permesso il totale recupero di un’area commerciale volgente al degrado e ormai abbandonata da tutti i negozi operanti al suo interno (…)”.
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