Sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati del 2021.
Il CdA ha proposto anche la distribuzione di un dividendo di € 0,83 per azione, pari ad un pay-out ratio del 40% in linea con la dividend policy del Gruppo. Inoltre il CdA odierno ha anche approvato una donazione complessiva di € 1 milione destinata a organizzazioni non governative, a sostegno delle popolazioni colpite dal conflitto in Ucraina.
A margine dell’approvazione dei risultati, l’Amministratore Delegato Massimo Garavaglia ha commentato:
“Il 2021 è stato un anno di importanti risultati sia in termini di crescita che di creazione di valore. Questi risultati non solo testimoniano il successo di una strategia basata su una visione di lungo termine, innovazione di prodotto, eccellenza produttiva e continui investimenti ma anche ci incoraggiano a proseguire sulla traiettoria intrapresa, convinti di poter contare su trend strutturali di crescita nei nostri segmenti “core” e sulla forza dei nostri brand.
In questi giorni purtroppo assistiamo a tragici scenari di guerra che ci lasciano profondamente scioccati e preoccupati per i possibili risvolti futuri. Ci sentiamo vicini a tutte le vittime di questo terribile conflitto ed in particolare il nostro impegno prioritario è volto a fornire l’assistenza necessaria a garantire la sicurezza del nostro personale e delle loro famiglie.
Questi sviluppi geopolitici ci portano a riconsiderare prudentemente il contributo alle vendite dei due mercati coinvolti nella crisi. Per il corrente anno prevediamo quindi ricavi organici per il Gruppo in linea con l’anno scorso. Inoltre, in un’ottica di sviluppo di medio termine, intendiamo tuttavia dare continuità ai piani di investimento in comunicazione e di rafforzamento della struttura organizzativa e produttiva già pianificati, che complessivamente porteranno l’Ebitda adjusted del 2022 intorno ai 450 milioni di Euro”
Il quadro generale
Il 2021 è stato un anno ancora caratterizzato dalle complessità connesse ad una pandemia che a livello globale ha continuato a condizionare le dinamiche di consumo e soprattutto la struttura dei flussi commerciali. Con seri impatti sul costo delle materie prime, sulla disponibilità di componenti e prodotti finiti e sui costi di trasporto.
Tuttavia mai come nel 2021 il Gruppo ha conseguito risultati così lusinghieri, varcando la soglia dei 3 miliardi di Euro di fatturato e dei 500 milioni di Ebitda adjusted. Con una posizione finanziaria netta che, lasciatesi alle spalle le acquisizioni di Capital Brands e di Eversys, ha toccato i 425 milioni di Euro. Fornendo così una base fondamentale per poter proseguire nella strategia di investimento per linee interne e, all’occorrenza, anche per linee esterne.
Le dinamiche dei trend strutturali dei principali segmenti core del Gruppo, nel caffè e nel food, sono risultate solide e reattive agli investimenti in comunicazione e marketing, cresciuti di oltre 100 M€ nell’anno. E culminati nella prima campagna globale con Brad Pitt nel ruolo di Ambassador del brand De’ Longhi nel segmento caffè.
Inoltre la strategia di gestione dei prezzi, lanciata nel 2019, ha contribuito, insieme al mix, alla protezione del margine industriale, con un effetto positivo pari a € 121,4 milioni (considerando il solo perimetro omogeneo)
I ricavi
Nel 2021 i ricavi sono cresciuti del 37%, raggiungendo € 3.221,6 milioni. A detta performance ha contribuito un quarto trimestre che è risultato, dal punto di vista dei trend sottostanti, in linea con il resto dell’anno, chiudendo in crescita del 22,1%.
A perimetro omogeneo la crescita si è attestata ad un tasso double digit sia nell’anno che nel trimestre, con ricavi di € 2.922,1 milioni (+24,3%) nei 12 mesi e di € 978,3 milioni (+11,4%) nel trimestre. Le acquisite Capital Brands ed Eversys hanno contribuito alla crescita apportando ricavi di € 299,5 milioni nell’anno e € 93,8 milioni nel trimestre, in linea con le aspettative del management.
Infine, la componente valutaria (comprensiva della gestione delle coperture) ha sottratto nell’anno circa 1,4 punti percentuali di crescita ai ricavi (con un effetto cambi e coperture negativo di circa € 31 milioni), ma con un impatto limitato sull’Ebitda adjusted (effetto negativo per € 2,3 milioni).
I segmenti di prodotto
Per quanto concerne i segmenti, a perimetro omogeneo, il 2021 ha visto una crescita sostenuta, double digit, sia del caffè che della food preparation. Trainati dalle principali famiglie di prodotto: dalle macchine per il caffè espresso super-automatiche alle macchine manuali, dalle kitchen machine di Kenwood ai frullatori di Braun.
Nel complesso i due citati segmenti hanno pesato per l’82% dei ricavi a perimetro omogeneo. Il comparto del caffè, in particolare, ha confermato ancora una volta la forza del trend strutturale sottostante. Forte anche dei lanci di nuovi prodotti e del successo della campagna globale di comunicazione, lanciata ai primi di settembre, che vede Brad Pitt come ambassador del brand De’ Longhi.
Anche il comparto della food preparation ha confermato una buona tenuta, soprattutto delle categorie più rappresentative delle kitchen machines e degli handblender, mentre alcune categorie minori hanno mostrato nell’ultimo trimestre segnali di flessione.
Meno in evidenza sono risultati i segmenti del comfort (condizionamento e riscaldamento portatili), cresciuto mid-single-digit nell’anno, e dell’home care (pulizia e stiro), stabile nell’anno, entrambi in flessione nel quarto trimestre
I margini operativi
Guardando ora all’evoluzione dei margini operativi nei 12 mesi:
- il margine industriale netto, pari a € 1.600,2 milioni, è migliorato dal 49,2% al 49,7% dei ricavi, nonostante la pressione inflattiva su alcune importanti voci di costo il cui impatto è stato compensato dalle azioni di efficientamento produttivo e dal contributo positivo della componente prezzo-mix (pari a € 121,4 milioni a perimetro omogeneo);
- l’Ebitda adjusted si è attestato a € 515 milioni (+40,5%), pari al 16% dei ricavi (rispetto al 15,6% del 2020), risultato ancora più eloquente
- considerando l’aumento degli investimenti in comunicazione e marketing che, per il perimetro omogeneo, sono passati da € 292,8 a € 395,1 milioni (dal 12,5% dei ricavi al 13,5%);
- l’Ebitda è stato pari a € 480,6 milioni (+40,1%), ovvero il 14,9% dei ricavi (14,6% nel precedente esercizio);
- il risultato operativo (Ebit) è risultato pari a € 386,9 milioni, in crescita del 47,7%;
- infine, l’utile netto è stato pari a € 311,1 milioni, pari al 9,7% dei ricavi e in crescita del 55,4%.
Nel quarto trimestre i margini, sostenuti dalla crescita double digit dei ricavi, hanno tuttavia dovuto assorbire una accelerazione del rialzo dei costi di trasporto ed una maggiore spinta nelle attività di comunicazione e marketing. Tipica del quarto trimestre e dovuta anche al lancio della campagna globale Ambassador (pari al 16,6% dei ricavi, dal 14,6% nel 2020, a perimetro omogeneo). Nel trimestre, l’Ebitda adjusted è stato in linea con l’anno precedente in valore, ma in flessione come percentuale dei ricavi dal 18% al 14,7%.
De’ Longhi: evoluzione della gestione
Allo stato attuale, i principali elementi che condizioneranno lo scenario macro-economico dei prossimi mesi sono da un lato il progressivo miglioramento del quadro pandemico nei paesi sviluppati e dall’altro il trend inflattivo del costo di alcuni fattori produttivi e i tragici eventi del conflitto in Ucraina. I cui sviluppi rendono difficile la lettura dell’evoluzione del business in una parte importante della regione est-europea.
Rispetto all’iniziale guidance sulla crescita delle vendite nel 2022 condivisa a fine gennaio, ora si intravedono rischi che il conflitto in corso, in mancanza di una risoluzione e normalizzazione pacifica a breve termine, abbia ripercussioni materiali sui mercati russo ed ucraino, nella cui valutazione crediamo sia necessario usare molta cautela.
Ciononostante, il core business De’ Longhi, può contare su trend strutturali, in particolare nel caffè, su una diversificazione geografica e sulla forza di brand leader che nel complesso esercitano un positivo bilanciamento rispetto alle criticità di cui sopra.
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