Come fortemente richiesto da Whirlpool, i dazi del 50% sull’acciaio e gli alluminio sono stati estesi ai grandi elettrodomestici realizzati con queste materie prime importati negli Usa. Le misure entreranno in vigore a partire dal 23 giugno e colpiranno i produttori cinesi, indiani, turchi ed europei. Electrolux nel corso degli anni ha chiuso molto suoi stabilimenti (altrettanto aveva fatto Electrolux Professional). BSH ha invece stabilimenti a Louisville e Missisauga, Miele ha recentemente aperto un primo polo produttivo negli USA.
In effetti i dazi su acciaio e alluminio (che Whirlpool importa negli Usa) rischiavano paradossalmente di svantaggiare gli elettrodomestici made in USA rispetto ai concorrenti stranieri.
Nel mirino della sovrattassa sarà, più precisamente, il contenuto di acciaio negli elettrodomestici. Il dazio quindi non sarà calcolato sull’intero valore del prodotto.
A parte l’ assist alle produzioni di Whirlpool, la misura non dovrebbe avere effetti positivi sull’industria americana. Come ricorda il Sole 24 Ore Trump aveva imposto tariffe sulle lavatrici, fino al 50%, già nel corso della sua prima presidenza, con effetti men che brillanti. Analisi hanno poi mostrato come in tutto vennero creati 1.800 posti di lavoro in patria, ad un costo, a carico dei consumatori, di 817mila dollari per ciascun neo impiego. Il prezzo medio di una lavatrice aumentò di 90 dollari, aveva rilevato la Federal Reserve di Chicago.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare uptradebiz.it