Il Governo ha varato un Ddl che limiterà, per le persone ad alto reddito la possibilità di applicare le detrazioni previste da numerose norme a fronte di ristrutturazioni, acquisto elettrodomestici e mobili, insomma tutte le tax expenditures con la sola eccezione delle spese sanitarie e degli interessi per i mutui.
Il Ddl applica una ‘tagliola’ sul totale delle spese ammissibili in detrazione. Una persona con redditi fra i 75 e i 100 mila euro mila euro non potrà detrarre più di 7 mila euro se non ha figli a carico, di 9.800 euro se ne ha uno, mentre potrà detrarre 11.900 se ne ha due e 14 mila se ha più di due figli a carico.
Insomma non si potranno portare in detrazione più di 3-4 mila euro all’anno. In precedenza un limite si applicava solo per le (pochissime) famiglie con redditi superiori a 120 mila euro mentre sopra i 240 mila nessuna detraibilità è prevista.
Attenzione: la soglia si riferisce alle spese detraibili e non alle detrazioni. Sulla spesa andrà applicata la aliquota detraibile. Per capirsi: una ristrutturazione per seconda casa da 80 mila euro effettuata dal 31 dicembre in poi si traduce in 8 mila euro l’anno di spese ‘potenzialmente detraibili’. Una persona senza figli con 80 mila euro di reddito potrà portarla in detrazione sono per 7 mila euro ma la detrazione vera sarà il 36% di questi 7 mila e quindi 2520 euro.
La norma per fortuna non è retroattiva e vale solo per le spese effettuate a partire dal 1° gennaio 2025. Il calcolo delle spese in detrazione sarà quindi complicatissimo in quanto occorrerà prevedere una detraibilità illimitata per le spese effettuate prima del 31 dicembre 2024 e una limitata per quelle future.
Proroga del bonus mobili ed elettrodomestici.
In questo contesto perde parte del suo valore la proroga del Bonus mobili, annunciata in conferenza stampa dal vice ministro Di Leo. Anche questo sconto al 50%, che attualmente ha un tetto di spesa da 5mila euro (ridotto negli anni, nel 2022 era di 10mila euro e nel 2023 di 8mila euro).
La misura è comunque salutata con favore dal presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin: «La proroga per il 2025 del bonus mobili, unitamente all’innalzamento al 50% del bonus ristrutturazioni per le prime case, sono un’ottima notizia per la filiera del legno-arredo».La proroga del bonus mobili sarà lineare; la struttura dello sconto non verrà, cioè, modificata rispetto all’assetto attuale, come sta per accadere al bonus ristrutturazioni. Una novità importante, perché finora i due sconti avevano viaggiato con la stessa aliquota. Questo, nella sostanza, vuol dire che sulle ristrutturazioni di seconde case ci sarà un doppio binario: lo sconto del 36% sui lavori e del 50% sull’acquisto di arredi ed elettrodomestici.
Una corsa per gli acquisti entro il 31 dicembre
Restano quindi ancora due mesi e mezzo circa per utilizzare il quadro di bonus casa ancora in vigore, che prevede, tra le altre cose, il 50% anche per i lavori sulle seconde case, oltre che sconti in scadenza, come il sismabonus o l’ecobonus (compreso quello sulle caldaie a condensazione). Per tutte queste detrazioni vale il principio di cassa: fuori dalle definizioni tecniche, valgono i bonifici fatti entro fine anno. Bisogna, insomma, affrettarsi a pagare; non ha rilevanza il momento di effettuazione dei lavori. Anche se, nei rapporti con i propri fornitori, saldare una prestazione prima che sia realizzata comporta più di un rischio in vista di futuri contenziosi.
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