Da e-retailer a doganiere per conto della UE

Allo studio una norma UE che renderebbe gli e-retailer responsabili fiscalmente e civilmente delle merci asiatiche acquistate da cittadini europei

L’Unione Europea sta mettendo a punto una ‘arma totale’ per contrastare l’importazione di beni di consumo dall’Asia in possibile violazione delle normative doganali, fiscali o di altro tipo.

Una bozza di Direttiva (o di Regolamento) europea rivelata dal Financial Times sarebbe allo studio renderebbe gli e-retailer come ad esempio Temu, Shein e Amazon responsabili dal punto di vista fiscale e normativo dei beni che importano in Europa.

Si tratta di modificare le normative doganali che oggi definiscono importatore il singolo acquirente (quindi anche il privato) e considerano le piattaforme di e-commerce dei semplici operatori. logistici e che esentano da controlli doganali le merci di valore inferiore a 150 euro s

Le piattaforme online sarebbero

  1. tenute a inviare ai funzionari doganali i dati relativi a ogni singolo prodotto acquistato prima della sua spedizione.
  2. responsabili della riscossione dei dazi doganali e dell’IVA con un meccanismo simile al regime del sostituto d’imposta
  3. tenute a garantire che i prodotti siano conformi alle normative dell’UE

Una Agenzia doganale europea

I servizi doganali degli Stati membri sono già alle prese con carenze di capacità e di personale insufficiente. La proposta prevede pertanto l’istituzione di un’agenzia doganale centrale dell’UE (EUCA), che consoliderebbe i dati doganali delle 27 autorità nazionali e condurrebbe analisi dei rischi per identificare le merci sospette prima che vengano trasportate o arrivino nell’UE.

Nel 2024 l’UE ha importato 4,6 miliardi di pacchi di valore inferiore a 150 euro, quattro volte in più rispetto al 2022, appena due anni prima. Oltre il 90% di questi pacchi proveniva dalla Cina. I prodotti contraffatti costano alle industrie europee dell’abbigliamento e dei cosmetici il 5% del loro fatturato annuo, cifra che per il settore dei giocattoli sfiora addirittura il 9%.

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