Ieri a Intel 2001, rassegna internazionale di elettrotecnica, elettronica, illuminazione e componentistica per elettrodomestici organizzata dall’omonima associazione, nell’ambito della manifestazione Confortec components, l’Associazione industrie apparecchi domestici e professionali di Anie ha organizzato il seminario sul tema “Food knowledge: la cultura intorno al cibo e alla sua preparazione”. Nel corso dell’incontro è stato illustrato uno studio realizzato dal professor Raffaele Ghedini, docente dell’Istituto Luiss Guido Carli di Roma e relativo al settore dei componenti per elettrodomestici. Da questa relazione sono emerse notevolissime potenzialità di crescita del fatturato all’estero delle imprese del settore, grazie alla progettazione di strumenti innovativi ed efficaci, come il “market place”, capaci di rendere effettivi questi margini potenziali. La proposta delineata consiste nella creazione di un rapporto diretto tra i produttori di componenti per elettrodomestici collegati tra loro in un sito B2B, nato dalla collaborazione di questi operatori del mercato. In questo modo i produttori avrebbero la possibilità di operare immediatamente con gli operatori stranieri senza dover ricorrere all’investimento diretto. Attualmente infatti l’87% delle imprese del settore è propensa ad esportare all’estero. I mercati privilegiati sono l’Europa occidentale (95%); l’Europa orientale (67%); il Medio Oriente e l’Africa (37,7%). Seguono per importanza i mercati dell’Estremo Oriente (32,8%), dell’America latina (31,1%) e degli Stati uniti e Canada (29,5%). Nonostante questa forte propensione ad esportare però, data la percentuale limitata di produttori presenti con siti produttivi all’estero (22,1%), i clienti principali dei produttori di componenti restano localizzati in Italia (63,4%). Seguono a distanza l’Europa (21,9%) e il resto dei mercati internazionali (14,7%).
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