Gli italiani continuano a frequentare i centri commerciali ma lo fanno soprattutto per bere e mangiare, molto meno per acquistare. Le vendite dei negozi di elettronica di consumo sono scese del 7%, quelle dei beni per la casa dell’1,6% mentre il food&beverage nel 2023 è cresciuto del 16% contro una media del 2,4%
Scrive il Sole 24 Ore commentando i dati dell’Osservatorio sulla ristorazione nei centri commerciali, realizzato da Deloitte e nato dalla collaborazione tra Aigrim (l’Associazione delle grande imprese di ristorazione multilocalizzate aderente a Fipe-Confcommercio) e Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali). che l’incidenza della ristorazione sul giro d’affari degli shopping center nel 2023 è passata dal 9,7% all’11,2% e vale il 7% di tutto il settore dei consumi fuori casa.
“Dall’analisi dei dati forniti dagli operatori emerge come i centri commerciali che offrono servizi di intrattenimento (come ad esempio cinema o palestre) abbiano risultati migliori sia in termini di ricavi che di affluenza. Il lato negativo è che non aumenta il numero di consumazioni per ingresso, che rimane attorno all’8%”, scrive Il Sole 24 Ore.
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