Cellulari: il mercato italiano è maturo per la multimedialità sul telefonino

Nel 2004 il mercato italiano è stato leader in Europa per penetrazione dei servizi di telefonia mobile per famiglia (73,45% fonte Ansfov) ed è ora pronto per i nuovi servizi di telefonia cellulare: dopo il successo di loghi, suonerie e Sms, è giunta l’ora dei filmati musicali, streaming video e TV sul telefonino. È quanto emerge da un’analisi realizzata da Nextplora, istituto di ricerca e analisi di mercato, che ha condotto l’indagine “I siti Internet della telefonia mobile e l’orientamento del mercato verso i servizi a valore aggiunto”. Dall’indagine, condotta tramite questionari via Internet nel periodo 20 aprile/3 maggio 2005 su 4.000 utenti residenti in tutta Italia e rappresentativi di diverse categorie socioeconomiche, emerge che oltre il 43% del campione usa più di un cellulare. In particolare il 37% degli intervistati dichiara di utilizzare due cellulari contemporaneamente; il 6% tre cellulari o anche più; di questi il 63% comunica con un cellulare di nuova generazione, Umts/Edge, I-mode, Gsm/Gprs e la quota di telefonini con foto e videocamera ha raggiunto il 40% degli utenti.Il portale mobile degli operatori rappresenta un canale di distribuzione primaria di Vas. Tra gli utenti dotati di cellulare di terza generazione, la navigazione sui “mobile portal” è abbastanza diffusa, con una media del 67% di utenti che hanno almeno una volta provato ad interagire con il proprio device in modalità di browsing. Tra i contenuti e servizi più ricercati, contenuti musicali (30%), video-streaming di contenuti informativi (27%) e Tv sul telefonino (23%).“Dall’indagine emerge chiaramente la fotografia di un’utenza evoluta e pronta a recepire i servizi a valore aggiunto disponibili sui telefoni cellulari di nuova generazione”, ha dichiarato Andrea Giovenali, presidente e fondatore di Nextplora. “La correlazione tra mobile e Internet rappresenta il presupposto per una vera convergenza, cui gli operatori devono guardare per far decollare i loro servizi a valore aggiunto”.

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