“I centri di assistenza tecnica si trovano in una situazione di difficoltà” ha affermato Innocenzo Sartor, presidente riparatori elettrodomestici di Confartigianato nell’ambito del convegno “I centri di assistenza e il mercato” svoltosi sabato a Milano. “Per poter essere maggiormente competitivi sul mercato è necessaria una maggiore formazione tecnica sui prodotti, ma anche un impegno più deciso nel proporre la propria realtà e i propri servizi, tutto questo per una maggiore fidelizzazione della clientela”. Un obiettivo che secondo Sartor è raggiungibile solo con “la collaborazione con il trade. Sono le insegne, infatti, a instaurare il primo rapporto con il cliente finale e a consigliare il centro di assistenza tecnica di fiducia, per questo dobbiamo curare i rapporti con queste realtà in un’ottica di sinergia e non di concorrenza”. Il segretario nazionale C.N.A. divisione installazione impianti Guido Pesaro ha fornito, invece, alcuni dati sullo stato di salute del settore: “Su un’attività che apre, cinque sono costrette a chiudere. Fra le cause, un ruolo importante è occupato dalla concorrenza sleale. Di 7.370 imprese di riparazione elettrodomestici attive sul territorio, circa il 40% è sconosciuto al fisco, grazie all’attività di operatori abusivi e poco qualificati, che provocano danni di immagine per l’intero settore”.A questo proposito Disma Carraro, presidente nazionale di Cunre (Coordinamento unitario nazionale riparatori elettrodomestici), auspica “una legge che stabilisca precisi criteri per l’adesione al settore di soli professionisti qualificati”. Per potersi sviluppare, un esempio dei miglioramenti portati avanti dalla categoria è, secondo Carraro “la sottoscrizione di protocolli con realtà del post vendita come Solutions Factory ed Estendo che rappresentano delle opportunità per incrementare il proprio giro d’affari ”.All’evento ha partecipato anche Marco Perona, docente dell’Università di Brescia.
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