BSA: in costante calo il tasso di pirateria software a livello mondiale

Business Software Alliance, l’associazione che riunisce i maggiori produttori di software a livello internazionale, ha commissionato, per l’ottavo anno consecutivo, un’approfondita indagine sulla pirateria informatica (è possibile visionare il dettaglio della ricerca all’url www.bsa.org/globalstudy/). L’ente incaricato di compiere la ricerca, l’International Planning and Research Corporation, ha preso in considerazione il panorama relativo a 85 paesi a livello mondiale, utilizzando i dati sul software consegnato (26 applicazioni professionali) forniti dalle società che fanno parte di BSA, e quelli resi noti da MetaFacts Inc., società specializzata in ricerche sul mercato tecnologico. Tra le sei aree del mondo individuate, l’Europa occidentale risulta all’avanguardia nella lotta alla pirateria software, tendenza attribuibile a una sempre maggiore consapevolezza da parte delle pubbliche amministrazioni nazionali. I numeri dicono che, dal 1994 a oggi, il tasso di pirateria nell’Europa occidentale è calato di 17 punti percentuali (35% del 2003 contro 52% del 1994), amplificando il trend positivo registratosi a livello mondiale (- 10%, 39% del 2003 contro il 49% del 1994). Se i dati, a livello aggregato, sono incoraggianti, il caso italiano si mostra in controtendenza, facendo addirittura rilevare, rispetto all’anno scorso, un aumento dell’indice di pirateria software (da 45% a 47%). Il risultato conferma la particolarità della situazione italiana, che negli otto anni in cui è stata realizzata la ricerca, ha messo in luce un andamento altalenante.“Il fatto che il fenomeno della pirateria abbia conosciuto una sensibile riduzione nell’Europa occidentale non può in alcun modo essere considerato un punto di arrivo: il software pirata riguarda ancora più di un’applicazione su tre, con pesanti riflessi negativi sull’economia”, ha sottolineato Beth Scott, vicepresidente EMEA di BSA. “Ci auguriamo quindi”, ha proseguito Scott, “che l’Unione Europea intensifichi ulteriormente gli sforzi contro le violazioni della proprietà intellettuale, prevedendo prima di tutto un miglioramento della legislazione in materia. BSA ha accolto con soddisfazione la bozza della EU Enforcement Directive a livello comunitario pur rimanendo scettica sulla sua effettiva possibilità di eliminare le difformità e di colmare le lacune esistenti nelle legislazioni dei differenti Paesi dell’Unione”.

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