Beni durevoli: consumi in calo del 2%. Tiene la casa

Gli italiani reagiscono al clima d’incertezza e all’inflazione investendo per adattare gli spazi delal casa a una fruizione diversa e multifunzionale. L’analisi dei settori appartenenti all’universo casa dell’Osservatorio Findomestic rivela alcuni trend degni di rilievo.
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Nonostante il calo del 2% a valore nel 2022 il mercato dei beni durevoli si mantiene su livelli sostanzialmente simili a quelli del 2019 e superiori ai 69 miliardi di euro,. A dare questa stima è l’Osservatorio Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia.

Secondo Findomestic questa dinamica è attribuibile alla riduzione dei volumi (-7.6%) solo parzialmente compensata dalla forte crescita dei prezzi (+6.1%) e all’impatto del buon andamento degli acquisti per la casa, che raggiungono un valore di 34 miliardi e con una crescita del +2,6% compensano in parte il crollo del settore dei motori (-6,2%).

GED: la crescita è sostenuta esclusivamente dalla componente prezzo.

 Il +4.5% del giro d’affari registrato nei primi 9 mesi del 2022 è dovuto al fatto che il calo dei volumi di vendita (-3.5%) è compensato dal forte aumento dei prezzi (+8.4%) frutto del trasferimento a valle dei rincari degli input produttivi e dello spostamento degli acquisti verso apparecchi più performanti. I prodotti da incasso crescono del +12.2% in valore, restano sostanzialmente stabili in volumi (-0.1%) e mostrano un forte incremento dei prezzi (+12.5%). Più contenuta, invece, l’evoluzione dei prodotti a libera installazione (-0.3% in valore), che registrano un più intenso calo dei volumi di vendita (-5.9%) a fronte di una crescita dei prezzi del 6%.

PED: il segmento Cura della persona è il best performer.

Il comparto si caratterizza per le dinamiche eterogenee tra le diverse categorie di spesa. Cresce ancora la domanda dei prodotti per la “cura della persona”, che realizza la migliore performance in valore nei primi nove mesi del 2022, grazie al vivace incremento dei volumi di vendita a fronte di prezzi sostanzialmente stabili. Sono invece in calo i volumi di vendita dei segmenti “preparazione del cibo” – che però cresce a valore 3,1% , e “cura della casa”. Entrambi risentono dei picchi di crescita degli ultimi anni.

Elettronica di consumo (Tv/Hi-Fi): il rimbalzo delle vendite del video è penalizzante .

Dopo le eccezionali performance del 2021, il comparto vede deteriorarsi il proprio mercato del 12,2% arretrando a quota 2,43 miliardi anche a causa del crollo dei prezzi del 10,2%. Pesa il rimbalzo delle vendite del comparto video che, dopo i picchi di crescita dei volumi e dei prezzi dello scorso anno, sostenuti dallo switch off e dai bonus Tv/decoder, hanno sperimentato un progressivo ridimensionamento. Preponderante la componente prezzo che, in controtendenza rispetto agli altri beni durevoli, mostra un calo importante, dopo il balzo registrato nel corso del 2021. Sull’evoluzione del settore pesa la dinamica delle vendite dei televisori (-2,9% dopo i primi nove mesi), che valgono l’84% del fatturato complessivo. Il +62,6% delle vendite di decoder mostra un cambio di orientamento delle famiglie rispetto alla prima fase dello switch off dettato da ragioni di ordine economico.

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