Whirlpool USA chiede al governo dazi sull’import di GED

Effetto paradossale dei dazi USA sull'import di alluminio e acciaio: svantaggiano i produttori americani e avvantaggiano quelli asiatici
La direzione di Whirlpool a Benton Harbor nel Michigan (Shutterstock)

Whirlpool USA ha ufficialmente approvato la richiesta di maggiori dazi sulle importazioni di elettrodomestici. Il gruppo è stato infatti paradossalmente danneggiato dai dazi del 25% sull’importazione di acciaio e alluminio, acquistato al 96% in Cina, mentre i produttori asiatici – che utilizzano gli stessi componenti – non sono colpiti da dazi sulle loro esportazioni di elettrodomestici. Il vantaggio a loro favore è stato stimato in 70 dollari per un Ged di valore medio.

L’azienda di Benton Harbor ha quindi appoggiato – e forse ispirato – la richiesta posta dal senatore repubblicano Bernie Moreno al Segretario al commercio Howard Lutnick di estendere il dazio dalle materie prime ai prodotti realizzati con esse.

Whirlpool ha chiuso il I trimestre con una perdita di quasi mezzo miliardo di dollari e ha temporaneamente licenziato 2 mila dei suoi 14 mila dipendenti negli Usa.

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