Si è chiuso con un balzo del fatturato e degli utili il primo anno della ‘nuova’ Ariston, rafforzata dalla acquisizione di Wolf & Brink completata a gennaio 2023.
Ariston chiude infatti il 2023 con un utile netto di 191,2 milioni di euro, il 36,3% in più rispetto ai 140,3 milioni del 2022 e un Ebitda aumenato del 41% ottenuti su un fatturato aumentato del 30% a 3,091 milioni. Con l’acquisizione la Germania è diventata il primo mercato del gruppo marchigiano che realizza nella Bundesrepublik un quarto del suo fatturato.
Nonostante la congiuntura pesante in Italia e ancora più in Germania il margine operativo è passato dal 9,4 al 10,2%. Ora Ariston si attende di prendere il vento della sempre maggiore attenzione delle famiglie, delle aziende e dei governi per la transizione energetica. «Nonostante i segnali di una persistente volatilità dei mercati europei, specialmente nella prima metà del 2024, sono convinto che ci aspetta, nel medio termine, un entusiasmante percorso di crescita – ha dichiarato l’amministratore delegato, Maurizio Brusadelli -. Giocheremo un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica ed energetica, creando valore per i nostri azionisti».
«Dalla quotazione nel novembre 2021, Ariston Group ha quasi raddoppiato sia il fatturato netto che il risultato operativo adjusted» ha aggiunto il presidente esecutivo Paolo Merloni. Dopo l’operazione con Wolf e Brink, «continuiamo ad esplorare opportunità di m&a strategicamente opportune, forti di un track record distintivo e con l’obiettivo di rendere il nostro gruppo una casa dove aziende di successo possano svilupparsi ulteriormente».
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