Un nuovo studio di AEG rivela la progressiva predominanza dello “speed laundering” in Europa, ovvero l’abitudine di prendersi cura dei capi sempre più velocemente. Le ragioni di questa tendenza si trovano in stili di vita frenetici, lavoro flessibile e una crescente ricerca di praticità. Lo studio evidenzia come i consumatori stiano dando priorità a cicli di lavaggio più rapidi; mette anche in luce i compromessi ai quali sono disposti a scendere e le opportunità riguardo soluzioni innovative che assicurino sia velocità nel trattamento dei capi, sia un’attenta cura affinché durino nel tempo.
Prolungare la vita degli indumenti è un modo molto efficace per ridurre il significativo impatto ambientale causato dall’industria della moda. Quest’ultima genera infatti più gas serra di quanto tutti i voli internazionali e le spedizioni non facciano insieme. Ogni cittadino europeo scarta inoltre circa 16kg di rifiuti tessili all’anno, l’88% dei quali finisce in discarica o viene incenerito nonostante la maggior parte degli articoli sia ancora utilizzabile. Secondo l’AEG Care Index, i consumatori che scelgono cicli più brevi e temperature più basse possono allungare la durata dei loro abiti di oltre il 50%.
Il bisogno di velocità: il bucato nell’era della praticità
Il rapporto prende in esame 22,6 milioni di cicli di lavaggio e 6 milioni di cicli di asciugatura effettuati nel 2024, raccolti dagli elettrodomestici connessi AEG, e le ricerche condotte su oltre 15.000 adulti in 14 Paesi europei. L’indagine evidenzia un chiaro spostamento verso routine di bucato più veloci.
I risultati chiave includono la crescente ascesa del lavaggio “Sotto l’ora”: un terzo (33%) predilige lavaggi da meno di 60 minuti, mentre un ulteriore 25% opziona un programma che si completa in appena 1-1,5 ore. La stessa tendenza emerge per l’asciugatura dove il 24% sceglie cicli che terminano in meno di 90 minuti, e quasi la metà degli intervistati (47%) utilizza quelli di una durata inferiore alle due ore. Si è rilevato anche un cambiamento nell’orario: ora prevale quello mattutino. La maggioranza (54%) degli europei adesso preferisce fare il bucato prima di mezzogiorno, consolidando una tendenza iniziata durante il lockdown del 2020.
Il dilemma dei delicati e le nuove regole UE
Gli stili di vita moderni richiedono sempre più praticità, e le persone vogliono soluzioni versatili e flessibili per prendersi cura di tutti i capi del proprio guardaroba. Quando vengono trattati i delicati nell’asciugatrice, tuttavia, i consumatori riferiscono di trovarsi di fronte a un dilemma: benché desiderino che i loro vestiti si asciughino rapidamente, infatti, la maggioranza si preoccupa di non danneggiare i tessuti, come la lana. Oltre i tre quarti (76%) degli intervistati hanno riferito di essere molto cauti nell’utilizzare l’asciugatrice per la lana, e quasi la metà (49%) non la impiega del tutto. La stessa preoccupazione si manifesta con altri tessuti e indumenti, tra cui figurano seta, piumoni, giacche in piuma e abbigliamento outdoor.
È interessante notare come le caratteristiche più richieste dai proprietari di asciugatrici che desiderano trattare anche i tessuti delicati, siano spesso disponibili nei modelli a pompa di calore. Queste asciugatrici sono attualmente in minoranza tra quelle prese in esame nella ricerca. Dal luglio 2025, inoltre, l’Unione Europea (UE) ha aggiornato l’Etichetta Energetica e l’ecodesign per le asciugatrici al fine di implementare standard di efficienza energetica più rigorosi. Attualmente, solo le asciugatrici a pompa di calore soddisfano i nuovi requisiti, motivo per cui AEG ha deciso di eliminare completamente gli elettrodomestici a condensazione.
L’efficienza energetica rimane una forza trainante
Dal 2022 AEG sta monitorando il punto di vista dei consumatori nei confronti dei costi degli elettrodomestici e dell’utilizzo di energia. Questo ultimo rapporto dimostra che per oltre la metà degli europei (53%), l’efficienza energetica avrà grande rilevanza sul loro prossimo acquisto di grandi elettrodomestici. Anche se leggermente in calo rispetto al 59% dell’anno scorso, questo dato dimostra chiaramente che questa caratteristica continua a essere determinante nell’acquisto di elettrodomestici per il bucato.
Le preoccupazioni sui costi energetici impattano in modo rilevante anche sull’uso dell’asciugatrice: un significativo 43% dei proprietari, infatti, cerca di usare meno il proprio elettrodomestico; inoltre più di un quarto (28%) ha attivamente cambiato le proprie abitudini di asciugatura negli ultimi dodici mesi proprio a causa dei costi energetici.
Cura degli abiti: compromessi e lacune nelle conoscenze
Mentre la velocità è chiaramente una priorità, il rapporto rivela inoltre possibili compromessi e lacune nelle conoscenze che, se colmate, potrebbero compensare il divario tra buone intenzioni e azioni concrete. Nel 2024, l’84% degli europei si è detto concorde sul fatto di tenere alla cura dei propri vestiti. Solo il 25% delle persone interpellate, tuttavia, è consapevole del grande impatto che il lavaggio ha sulla vita dei capi. Introdotto lo scorso anno, l’AEG Care Index ha evidenziato che gli indumenti, inclusi jeans e t-shirt, possono durare il 50% in più con condizioni di lavaggio più delicate, ovvero, cicli più brevi e temperature più basse.
“È con grande orgoglio che pubblichiamo la quinta edizione di questa importante ricerca. Fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi è la profonda conoscenza dei consumatori e l’impegno a risolvere i loro problemi concreti”, afferma Nikos Bartzoulianos, Group CMO e Head of Sustainability BA Europe APMEA. “Ci concentriamo a rispondere alle esigenze reali, in particolare in settori come quello del bucato, dove prolungare la durata dei capi e ridurre l’impatto ambientale sono aspetti primari”.
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