RRH Italia punta sui micro-influencer per spiegare le potenzialità dei suoi prodotti

Vieri Pecori Giraldi_direttore marketing RRH Italia

Questo contenuto è estratto dall’inchiesta apparsa sul numero di marzo di Uptrade.

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In Social media RRH (Remington e Russell Hobbs) concentra il 50% del suo budget di marketing complessivo e il 90% degli investimenti in comunicazione”, spiega Vieri Pecori Giraldi, Direttore Marketing di RRH Italia, Un livello probabilmente con pochi eguali in Italia. RRH, privilegia nell’ordine Instagram, Youtube e Facebook e forse si avvicinerà in futuro a TikTok.

A cosa si deve questa concentrazione del budget sui social?
Il fatto è che i social media sono ben coerenti con le aree che presidiamo: cooking, beauty e grooming e rappresentano lo strumento perfetto per raggiungere i nostri obiettivi. E in cosa consistono questi obiettivi? Nelle categorie in cui operiamo i consumatori potenziali conoscono i prodotti e i brand ma sottostimano le loro potenzialità di utilizzo. Faccio un esempio: siamo leader nella nicchia dei bollitori. Eppure la gran parte dei consumatori è convinta che il bollitore serva solo a fare il tè. Per spingerlo all’acquisto dobbiamo fargli capire quanto può essere utile un bollitore in cucina. E questo compito un influencer lo può svolgere mille volte meglio dell’azienda.

Gli influencer sono uno strumento potente ma a volte discusso…

Non ci hanno mai interessato le operazioni spot fatte con influencer, che dalla loro hanno solo i numeri. Noi abbiamo privilegiato le relazioni di lungo termine e le affinità con loro. Nel tempo abbiamo dedicato molta attenzione a costruire, per ogni categoria, una ‘scuderia’ di micro e medi influencer, veri esperti nel loro campo, seri e credibili. Abbiamo selezionato, con l’aiuto dell’agenzia che ci segue, un certo numero di blogger con i quali abbiamo costruito relazioni di fiducia nel beauty, nel cooking e nel grooming. I blogger non si limitano a trasmettere il messaggio dei brand RRH ma aiutano l’azienda a costruirlo. Spesso riceviamo da loro consigli su come presentare il prodotto o siamo sorpresi da occasioni e modalità di utilizzo alle quali non avevamo pensato. Questo è proprio il primo valore aggiunto dell’influencer, proporre modi di utilizzare il prodotto RRH, Il secondo plus è la facilitazione dell’ascolto. Il consumatore preferisce riferire al ‘suo’ blogger i problemi che potrebbe aver incontrato nell’uso di un Ped. A volte è l’influencer stesso a rispondere, a volte gira la richiesta all’azienda. Una modalità di ascolto che si affianca a un customer care che comunque negli ultimi anni RRH ha ristrutturato e potenziato.

Uno strumento difficile come i social media comporta delle criticità?

Certo: l’utilizzo dei social media comunque richiede sempre molta attenzione Il rischio è sempre dietro l’angolo. Non a caso la Casa madre ci invita con forza al rispetto di guideline molto precise nella comunicazione del marchio e dei prodotti e indica con molta precisione quali immagini pubblicare e come; ogni nostro contenuto deve essere approvato dalla Casa madre. Questo forse ci toglie agilità ma d’altra parte è importante che su media per forza di cosa globali ci sia coerenza fin nei dettagli nel modo di presentarsi nei diversi Paesi. La semplicità e spontaneità del social media è solo apparente. In realtà non ci si può improvvisare, tutt’altro.

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