2025: l’anno del doppio bonus per i Ged: un frigo da 600 euro ne potrà costare 200 o 250

Cumulando i bonus chi ha un Isee inferiore a 25 mila euro e sta compiendo una ristrutturazione potrà godere di incentivi fino al 75% del costo
Un frigorifero made in Europe di Bosch

Sarà possibile associare lo sconto in fattura di 100 (o 200 euro per chi ha Isee inferiore a 25 mila euro) al Bonus mobili ed elettrodomestici che prevede una detrazione del 50% a valere sulle tasse da pagare successivamente? Nulla almeno finora sembra impedirlo. “In mancanza di un divieto esplicito nelle norme, in alcuni casi sarà possibile massimizzare il vantaggio, combinando contributi e sconti fiscali”, scrive Il Sole 24 Ore del 26 aprile.

In pratica chi ha un Isee inferiore a 25 mila euro e sta compiendo un lavoro di ristrutturazione potrà portarsi a casa, poniamo, un frigorifero doppia porta Liebherr C Tele 2531 con uno sconto in fattura di 200 euro sui 650 euro di listino (prezzo attuale su MediaWorld) pagandolo solo 450 euro. 225 dei quali saranno detratti dalle prossime dichiarazioni dei redditi. Insomma questo elettrodomestico gli costerà solo 225 euro, (275 se ha un Isee superiore a 25 mila euro).

Per questi acquisti è possibile ottenere una detrazione del 50%, da dividere in dieci rate annuali di pari importo. Purché, però, l’acquisto sia collegato a un lavoro di ristrutturazione agevolato con il bonus ordinario del 50 per cento. Per queste spese c’è, nel 2025, un massimale di 5mila euro, nel quale rientrano anche tutti gli altri prodotti incentivati dal bonus mobili, come gli arredi. Peraltro, questo sconto ricade nella tagliola dei tetti alle spese detraibili oltre i 75mila euro di reddito.

Il bonus elettrodomestici, varato dalla legge di Bilancio 2025, è un contributo di rottamazione (pari al 30% del prezzo di acquisto, fino a un massimo di 100 0 200 euro, a seconda dei casi), concesso tramite sconto in fattura per gli acquisti di grandi elettrodomestici, accompagnati dalla dismissione dei vecchi apparecchi, scrive Il Sole 24 ore. Anche se i prodotti ai quali sarà applicabile questo contributo non sono stati ancora esattamente definiti (se ne occuperà nelle prossime settimane un decreto interministeriale), la manovra 2025 parla di grandi elettrodomestici. Ed è questo il punto di contatto principale con il bonus mobili, applicabile a un catalogo di grandi elettrodomestici stavolta ben definito: tra gli altri, lavatrici, frigoriferi, congelatori, lavastoviglie con requisiti minimi di classe energetica, ancora non indicati per il bonus elettrodomestici.

Per questi acquisti è possibile ottenere una detrazione del 50%, da dividere in dieci rate annuali di pari importo. Purché, però, l’acquisto sia collegato a un lavoro di ristrutturazione agevolato con il bonus ordinario del 50 per cento. Per queste spese c’è, nel 2025, un massimale di 5mila euro, nel quale rientrano anche tutti gli altri prodotti incentivati dal bonus mobili, come gli arredi. Peraltro, questo sconto ricade nella tagliola dei tetti alle spese detraibili oltre i 75mila euro di reddito.

Il contributo per gli elettrodomestici non è ancora operativo: manca un provvedimento, previsto proprio dalla legge di conversione del decreto Bollette, che andrà a definire la sua attuazione nei dettagli. Quindi, chi sta effettuando una ristrutturazione e, allo stesso tempo, ha un grande elettrodomestico da rottamare potrebbe avere convenienza ad attendere l’attivazione del nuovo contributo per prendere la strada del cumulo.

In concreto, il bonus elettrodomestici funzionerà con un voucher, da scaricare tramite la piattaforma PagoPa e da utilizzare al momento dell’acquisto del prodotto con uno sconto in fattura. Facciamo l’esempio di un frigorifero da 500 euro, comprato da una famiglia con Isee di 35mila euro (quindi, sopra la soglia di 25mila euro che dà diritto al contributo maggiorato di 200 euro). In negozio sarà sufficiente mostrare il voucher per ottenere uno sconto da 100 euro, pagandone 400. Su questa spesa residua, rimasta a carico del contribuente (come prevede la regola delle Entrate), potrà agire la detrazione. Quindi, sarà sufficiente pagare con uno strumento tracciabile (come bonifico o carta di credito) per ottenere l’agevolazione fiscale pari al 50% di 400 euro: 200 euro, divisi in dieci rate da 20 euro. Quindi, l’esborso effettivo, tolti contributi e detrazioni, sarà pari a 200 euro.

Al momento, la duplicazione di contributi e detrazioni non è vietata, come invece era stato esplicitamente previsto per il bonus mobili dedicato alle giovani coppie nel 2016: quella norma non prevedeva il cumulo. Resta, però, un’incognita: le ultime conferme dovranno arrivare con il decreto attuativo del bonus elettrodomestici, che andrà a definire meglio il perimetro della misura.

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